L'HoloMeeting 9
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Ecco l'HoloMeeting del 24 novembre 2007, a Lodi, nel laboratorio di Luca!

Questo è il report del primo incontro degli amici di HoloLaser.
Purtroppo il vecchio gruppo ospitato da Yahoo Gruppi è stato chiuso.

Per la visualizzazione di tutti i "filmini" (realizzati con la macchina fotografica) ti serve il codec DivX.

Alcune foto sono forse un poco mosse ma preferisco di gran lunga il mosso all'utilizzo del flash (se possibile lo evito).

È stato un HoloMeeting all'insegna del LASER show: del resto sono la specializzazione di Luca Galbiati (ci sono ben tre Luca!) e di Filippo.

I primi ad arrivare siamo stati Sergio ed io; dopo poco sono arrivati Filippo e Maurizio: a questo punto abbiamo suonato al campanello e Luca ci ha accolti calorosamente. Nel giro di un quarto d'ora sono arrivate altre persone, delle quali molte per la prima volta. Dopo un caffè, l'HoloMeeting ha avuto inizio spontaneamente.

Luca Galbiati ci ha mostrato il nuovo giocattolo: un cristallo acusto-ottico in grado di separare i singoli colori dalla luce bianca del LASER da un paio di Watt.

Ciro ha sfoderato il suo power meter Ophir basato sull'effetto termoelettrico. La scatoletta tra la testa di misura e il tester contiene l'amplificatore e le relative batterie.

Qui si vedono i tubi del nuovo impianto di raffreddamento ad aria del LASER ad Ar da 4 Watt.

Filippo ci ha portato il suo impianto per i LASER show: è composto da un LASER rosso, montato sul blocchetto bianco, e da uno verde. Il rosso è modulabile con continuità, il verde è solo on-off.

Questa è la parte di controllo del LASER bianco di Luca Galbiati. I tubi gialli portano l'acqua di raffreddamento per il tubo. Tutto il sistema permette di ottenere LASER show di ottima qualità.

Questo è il power meter Newport di Luca Galbiati.

Lo si vede in azione mentre sta misurando la potenza di un LASER ricavato da Luca Calcinai da uno scrittore di DVD 16x. Tale LASER emette 100 mW.

Qui si vede il retro del supporto: il LASER viene alimentato in corrente tramite un normale LM317; la corrente è limitata a circa 250 mA.

Luca Calcinai mentre, mostra uno dei supporti che si è costruito. Notare gli occhiali di sicurezza da saldatore.

Viene poi montato il LASER verde da 1W di Luca Galbiati; non è però molto soddisfatto perché ha una notevole divergenza.

Il verde da 1 W viene acceso. Per l'occasione viene utilizzata la tovaglia ricamata della nonna (!).

Una misura conferma la potenza di 1 W. Il sistema di misura di Ciro è tarato per fornire 400 mV/W.

Luca Bottaro ci ha portato un enorme vassoio di focaccia genovese: ottima! Grazie!!!
Il porto migliore per scaldarla viene individuato sopra ai tubi di raffreddamento del LASER ad Ar.

Qui viene misurata la potenza di un puntatore di potenza di Simone. La potenza misurata è di poco più di 100 mW.

Un momento dell'HoloMeeting: lo spazio non manca ed è possibile curiosare bene tra i vari tavoli.

Luca Calcinai appronta al volo un interferometro: le frange sono abbastanza stabili ma il LASER del DVD genera parecchi salti modali: Cristiano osserva che probabilmente 100 mW sono un po' troppi.

Si inizia con i LASER show. la prima ad essere proiettata è la figura standard di taratura ILDA. Notare che i proiettori sono due, in parallelo: uno, tra i tanti, di Luca Galbiati e quello di Filippo.

Questo è il sistema di scansione rosso-verde di Luca Galbiati. Qui si può vedere i due sistemi in funzione.

Alle 13:00 arriva il grande Luigi Loreti da Roma. Qui lo vediamo tra Mauro e Ferruccio.

Viene misurata la potenza di alcuni Laser HeNe di Luca Calcinai.

Luca Galbiati ci mostra l'ultimo acquisto: un LASER rosso modulabile. Per isolare uno dei coccodrilli si pensa prima ad un tovagliolo di carta ma poi si decide di infilarlo in un sacchettino di plastica ...

Si sente la voce di Ferruccio che grida "Più fumo! Più fumo!" Tale grido verrà ripetuto più volte nel corso della giornata. Si fa a gara a chi ce l'ha più luminoso ...

Un momento di accensione contemporanea di alcuni LASER: la fa da padrone il verde da 1 W. "Più fumo! Più fumo!"

Questi sono i dischetti olografici che permettono di ricavare più raggi dal multiriga ad Ar.

Mauro inizia a mostrare alcuni ologrammi che ha portato. Ha una bellissima pellicola che raffigura degli oggetti metallici appoggiati uno sull'altro. È un ologramma transmission bellissimo. Viene utilizzato un puntatore verde per proiettarlo sul muro. Il filmato, interessantissimo, si può vedere qui.

Questo è un ologramma da produzione e contiene quattro ologrammi affiancati.

Qui si vedono alcuni dei partecipanti accalcati per vedere gli ologrammi.

Filippo intanto approfitta di un po' di calma per tarare un sistema di blanking ...

Intorno alle 13 ci raggiunge Gianpietro. Alle 13:45 decidiamo che è il momento di andare a pranzo. Nell'attesa, davanti alla pizzeria, ogni minuto viene sfruttato!

Ecco la comitiva mentre pranza.

Appena dopo pranzo ci raggiunge Fabio, reduce da una sessione di registrazione a Roma in cui ha usato le sue macchine di Tesla. Il programma, "Ciao Darwin", andrà in onda Martedì 27 Novembre.

E qui apro una parentesi, che non c'entra nulla con l'HoloMeeting: ho visto "Ciao Darwin" e, in virtù all'articolo 21 della Costituzione  :-), posso esprimere il mio personale parere: una grandissima cagata. Perdonate il temine ma ci vuole.
A parte il giudizio personale sul tipo di trasmissione, è stata, per quanto riguarda la prova con le macchine di Tesla, una fonte di disinformazione.
Primo: avere quattro Tesla da 1 MV non vuole dire avere un generatore da 4 MV, come affermato nella trasmissione.
Secondo: le scariche elettriche generate dal secondario di una macchina di Tesla non sono letali a causa dell'alta tensione perché sono a radio frequenza e, in virtù dell'effetto pelle, non attraversano il corpo ma se ne stanno in superficie. In altre parole: ustionano ma non causano elettrocuzione, cioè non sono letali, come affermato nella trasmissione.
Il concorrente doveva camminare su un cavo d'acciaio mentre veniva raggiunto dalle scariche elettriche; era completamente ricoperto da un vestito di rame che lo schermava dal campo elettrico. Questo sì che è stato detto correttamente: la tuta di rame è una gabbia di Faraday. Il problema è che la gente, il popolo intendo, probabilmente ha percepito il termine "Gabbia di Faraday" come un'aggravante della prova e non come una cosa che metteva completamente al sicuro il concorrente ...
Comunque, per chi è curioso, qui può vedere uno stralcio della prova, registrata dalla televisione.

Gianpietro installa la sua nuova MIDI LASER Harp. Qui sotto si vede la parte dei sensori.

Qui l'arpa è appoggiata per terra. I partecipanti sono molto interessati all'oggetto ...

Questa invece è la parte con il LASER. Eh già! La versione precedente aveva tanti piccoli LASER per generare le "corde"; questa, invece, utilizza un unico LASER e molti specchi e beam splitter per ricavare molti raggi da uno solo. È un capolavoro ed è bellissima anche solo da vedere. Qui si può vedere l'arpa in funzione.

Dopo MIDI LASER Harp di Gianpietro, l'attenzione viene focalizzata dal LASER show principale, alimentato dal LASER bianco. Ci sono tre brevi filmati che lo descrivono meglio di qualunque parola! Li puoi vedere cliccando qui, qui oppure qui.

 

Ed ora la foto di gruppo, prima che Francesca ed Emilio ci lascino. Da sinistra: Maurizio Maraia (Cremona), Francesca Mizzoni (Milano), Fabio Bragonzi (Paderno Dugnamo - MI), Mauro Melotti (Modena), Luca Bottaro (Genova), Emilio Corti (Milano), Flavio Cicioni (Castrocaro - FC), Roberto Cicioni (Castrocaro - FC), Luca Galbiati (Lodi), Loredana (Genova), Cristiano Perrucci (Genova), Luca Calcinai (Genova), Filippo Storari (Formignana - FE), Gianpietro Grossi (Cremona), Simone Lucchi (Rimini), Luciano Vulcani (Rimini), Michela Porcellini (Rimini), Sergio Bellotti (Milano). In basso Alberto Marturini (Milano) e Ferruccio Fabbri (Viserbella - RN). Mancano purtroppo Luigi Loreti (Roma) e Ciro Castoldi (Albairate - MI) che sono dovuti partire prima che fosse scattata la foto.

Ora è il momento di Fabio: ci ha portato una piccola macchina di Tesla allo stato solido.

Qui siamo pronti per vedere la macchina di Tesla in funzione. Sul tavolo, a destra del variac, si vede l'accendino al plasma che ha portato Fabio. Qui si può vedere la macchina di Tesla in funzione.

Dopo aver distrutto la parte elettronica del Tesla, torniamo nella parte principale del capannone dove ci attende un LASER show meno impressionante di quelli visti in precedenza ma non per questo meno interessante. Come prima, i filmini rendono meglio l'idea delle parole: lo puoi vedere qui, qui e qui.

Ormai siamo rimasti in pochi: sono le 19 passate. Nel frattempo è arrivato Marco, fratello di Luca Galbiati. Ritorniamo sulla MIDI Laser Harp di Gianpietro. È un capolavoro artistico. Ripresa da vicino e di taglio mostra tutta la sua bellezza! L'arpa (sezione LASER, sezione fotodiodi, programma, ecc.) è stata completamente progettata e realizzata da Gianpietro.

Un'altra vista della sezione LASER dell'arpa.

Questa è la parte ricevente.

Qui si vedono da vicino i moduli con i fotodiodi.

E questa è l'arpa installata e pronta per essere suonata. L'arpa si interfaccia con un computer che tramite un'interfaccia MIDI si collega al sistema di amplificazione audio. Anche qui per avere un'idea delle potenzialità di un tale strumento è meglio vedere i filmini: per vederli clicca qui, qui e qui.

Viene acceso ancora una volta il LASER blu-verde ad Ar! È uno spettacolo: si ottengono dei bellissimi raggi blu e azzurri, vero Sergio?

Un ultimo sguardo, dall'altra parte: il filtro olografico fa miracoli.

 

Poco dopo le 19 anche io, insieme a Sergio, Fabio e Gianpietro siamo partiti. Tutto è stato bellissimo!
Un caloroso grazie a Luca Galbiati a nome di tutti e ... alla prossima!

 

Se qualcuno capita in questa pagina e vuole iscriversi alla mailing-list HoloLASER, clicchi su http://groups.yahoo.com/group/Hololaser/.

 

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